Come decorare l’argilla
Abbiamo già visto alcune tecniche per decorare l’argilla. Ora ci concentreremo sulla barbottina
Lo sgraffio e la barbottina
In origine, i difetti di colore del corpo suggerivano l’uso della barbottina, sia bianca che colorata, prima della cottura. Un modo comune di decorazione è quello di incidere un motivo attraverso la barbottina, rivelando il corpo di colore diverso sottostante, una tecnica chiamata sgraffito. Lo sgraffito era prodotto dai vasai islamici e divenne comune in tutto il Medio Oriente. La classe di gres bianco inglese graffiato-blu del XVIII secolo è decorata con motivi a sgraffito.
Correlato alla tecnica dello sgraffito è l‘intaglio a barbottina: il corpo di argilla è coperto da uno spesso strato di barbottina, che viene intagliato con un coltello, lasciando un disegno in rilievo nella barbottina (tecnica champlevé). L’intaglio a barbottina era praticato dai ceramisti islamici e cinesi (dinastia Song).
La tecnica della perforazione si esegue forando il vaso prima della cottura ed è stato fatto in Cina durante la dinastia Ming (regno di Wanli). Anche il gres bianco inglese modellato del XVIII secolo ha elaborate perforazioni.
Decorazione a barbottina
Oltre allo sgraffito e all’intaglio, la barbottina può essere usata per dipingere, tracciare, combinare e intarsiare. Le prime forme di decorazione nell’antico Egitto, per esempio, erano motivi di animali e scenografici dipinti in barbottina bianca su un corpo rosso; e nelle culture indiane del Nord America le barbottine colorate fornivano il materiale per gran parte della decorazione dipinta a mano libera.
La terracotta lavata con una barbottina bianca e ricoperta da uno smalto incolore è a volte difficile da distinguere da quella ricoperta da uno smalto di stagno. Di conseguenza, a volte è stata erroneamente chiamata faience. Il termine per la terracotta francese coperta da uno smalto trasparente (a imitazione del creamware di Wedgwood) è faience fine, e in Germania è chiamata Steingut.
Mezza-Maiolica (Italia) e Halb fayence (Germania) si riferiscono alla terracotta ricoperta di barbottina con decorazione incisa.
L’effetto marmorizzato sulle ceramiche cinesi della dinastia Tang, per esempio, era talvolta ottenuto mescolando, con un pettine, barbottine di colori contrastanti dopo che erano state messe sul vaso.
I coreani usavano la barbottina per la loro tecnica di intarsio punch’ŏng (buncheong), che i giapponesi chiamano mishima. I disegni venivano prima incisi nell’argilla, e le incisioni venivano poi riempite con la barbottina bianca e nera.
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